In questo periodo in cui tutti stiamo pensando alle prossime vacanze, ormai davvero alle porte, alcune coppie che ho in terapia mi hanno sollecitato una riflessione che voglio condividere con voi su questo blog di viaggi, visto che riguarda le vacanze “in coppia”.
Sulla base del lavoro terapeutico e degli scenari che si sono aperti durante i colloqui, ho pensato di proporre una sorta di gioco finalizzato a riportare la coppia verso aspetti del legame più “emozionali”, al fine di lasciare nel campo ma “un po’ in disparte” la complessità della quotidianità e le incombenze concrete a cui le coppie vanno incontro (la coppia può essere anche coppia genitoriale o, magari, in assenza di prole ci possono essere impegni legati all’accudimento dei genitori, c’è la sfera lavorativa che per alcuni è fonte di grande stress e molto altro che possiamo tutti facilmente immaginare).
La scelta di proporre loro questo gioco è nata dall’esigenza di uscire da alcune sedute caratterizzate da un’eccessiva focalizzazione sulla complessità della quotidianità dove non c’era lo spazio per comunicare all’altro “come mi sento”, “che cosa desidero”, “cosa provo quando tu ti comporti in quel modo oppure mi dici quelle frasi…”
Questi aspetti più legati alla sfera delle emozioni avevano del tutto lasciato il posto ai conflitti nati per questioni prettamente organizzative/operative della giornata, dove spesso c’è un’ambivalenza rispetto alla possibilità di delegare (si vuole delegare all’altro/a alcuni compiti ma al tempo stesso nessuno è più bravo/a di me nel portarli avanti oppure uno che si lamenta che l’altro non fa niente ma nel momento in cui quello/a si attiva ed è propositivo ci mette sempre più tempo e alla fine non si riesce mai a ritagliarsi dei momenti per la coppia di relax, etc… potrei ovviamente continuare all’infinito con gli esempi).
E allora che fare per ritornare a riflettere e a “sentire” su cosa possa rappresentare il legame di coppia per noi?
Ho proposto di portare in seduta tre oggetti (o di fotografarli qualora fosse stato impossibile materialmente spostarli) che rappresentassero per ognuno di loro il legame di coppia. Volutamente non ho fornito tante spiegazioni perché il mio desiderio era che ognuno di loro (per proprio conto) pensasse a qualcosa capace di far rivivere le emozioni legate ad un momento, ad una scelta nei confronti dell’oggetto che avesse rappresentato un istante speciale del loro legame e che fosse stata depositata nel cuore.
L’obiettivo era permettere loro di riappropriarsi di uno spazio di leggerezza, di gioco che li rimettesse in contatto con i loro vissuti emotivi in relazione al legame di coppia: una strategia simbolica per riconnettersi con le emozioni, visto il prevalere degli aspetti sempre più razionalizzanti ed evitanti del loro modo di stare insieme. L’unica consegna era che non condividessero tra loro gli oggetti prima della seduta.

Quali sono stati gli oggetti che hanno portato?
Mediamente le coppie hanno portato o fotografato oggetti acquistati durante i viaggi e le vacanze e, ascoltandoli, mi sono resa conto di come i loro ricordi e le loro emozioni più vivide fossero legati ai viaggi fatti insieme, alle scoperte avvenute in quel particolare luogo o anche solo la notte passata nel camping sperduto trovato alla fine di una lunga giornata.
Ogni oggetto (dalla collana di conchiglie, all’accendino, al quadro, al kit per farsi il mojito a casa per reiterare la piacevolezza degli aperitivi estivi) ha permesso alle coppie di riappropriarsi di uno spazio di vitalità, di spensieratezza. Gli oggetti hanno ispirato una narrazione ricca di colori e di luoghi in netta contrapposizione ai silenzi o alle poche parole condivise talvolta in terapia. Sono riaffiorati sorrisi, sguardi di complicità e racconti vivaci relativi ad aneddoti… in quei momenti avrei potuto non essere lì presente perché la coppia aveva ricominciato a guardarsi negli occhi e a ridere di un passato magari nemmeno così lontano nel tempo.
In vacanza tutto può essere più semplice….
È vero, ma non è sempre così. Certamente il fatto che la complessità quotidiana fatta sempre di tantissimi impegni non pesi sulla coppia in quel periodo di ferie ha l’effetto di alleggerire, di smorzare i malumori e le conflittualità.
Tuttavia le riflessioni che sono scaturite “dopo” hanno avuto l’effetto positivo di permettere alla coppia di riappropriarsi di un dialogo più emotivo, di ritrovare un po’ di complicità rispetto a delle immagini da condividere, ricordi che hanno avuto un effetto positivo anche nel corpo perché di colpo ci “si sente” di nuovo, ci si ri-connette all’altro.
E allora l’invito è quello di avere nuovamente il desiderio di andare a prendersi “il mare”, di coltivare dentro di sé uno spazio per trattenerlo e sentire la piacevolezza delle onde. Credo sia necessario restituire dignità anche alla quotidianità e all’idea di stare in coppia o in famiglia, come di un “luogo” che sia anche momento di esperienza, di condivisione di emozioni, di tempo fatto di tante sfumature che ci ricordano che siamo una moltitudine di tante cose e che abbiamo bisogno anche di poter chiedere all’altro…semplicemente…come stai.
E allora vi auguro Buone vacanze con questa poesia che ci ricorda che ogni viaggio inizia con un passo verso noi stessi:
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
– Juan Vincente Piqueras –
Mi manca solo il quando
un diario di bordo, il dove, le carte
di navigazione, venti a favore
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io.
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