Durante il mio ultimo viaggio a Parigi ho visitato diversi quartieri della capitale francese in cerca dei nuovi capolavori di arte di strada (scopri l’itinerario a piedi della street art nel XIII arrondissement) e ho approfittato per andare a vedere cos’è rimasto dei lavori realizzati da Banksy nell’estate 2018.
BANKSY A PARIGIDove trovare la street art di Banksy a Parigi
Delle 8 opere che Banksy realizzò a Parigi nel 2018 e che rivendicò su Instagram sul suo profilo ufficiale, solo una si è salvata in modo più o meno degno, mentre le altre sono state tutte rubate, vandalizzate o semplicemente sono scomparse.
L’unico modo per poter vedere le riproduzioni degli altri capolavori della sua incursione parigina a grandezza naturale è l’esposizione immersiva The World of Banksy di Parigi (mostra non autorizzata dall’artista).
Il Napoleone velato di Banksy. Liberté, Egalité, Cable TV
L’opera realizzata da Banksy nei pressi del Quai de la Seine (tra il Canal Saint Martin e la Città della Scienza La Villette) è una rivisitazione del dipinto di Jacques-Louis David “Napoleone valica le Alpi” (del quadro originale esistono 5 versione). Nella versione di Banksy il maestoso mantello rosso si rivolta contro il condottiero, avvolgendo il suo volto a mo’ di burqa.
In questo capolavoro si possono interpretare diversi messaggi: una denuncia sulla posizione del governo francese sulla questione dei migranti, un leader politico (riferito al governo Macron) senza visione che naviga alla cieca, l’allusione ai molti migranti che vengono respinti dalla polizia francese mentre tentano di entrare in Francia attraverso la frontiera alpina, la proibizione del governo al niqab.
Ad oggi il murales è ancora ben visibile perché protetto da plexiglass.

Dove si trova il Napoleone di Banksy a Parigi (mappa)
Il Napoleone velato di Banksy si trova nel 19 arrondissement in 41 Avenue de Flanders, non lontano dalle Bassin de la Villette.
Le fermate della metropolitana più vicine sono Riquet (linea 7) e Stalingrad (linee 2, 5 e 7). Visualizza la posizione esatta dell’opera di Banksy sulla mappa qui sotto:
Opere di Banksy scomparse dalle strade Parigi
La prima opera di street art ad essere stata vittima di furto fu il Ratto che si trovava sul cartellone stradale in rue Beaubourg all’altezza del Centre Pompidou.
Nel 2019 invece venne scardinata l’intera porta di sicurezza del teatro di Bataclan sulla quale Banksy aveva realizzato un’opera per commemorare le vittime dell’attacco terroristico del 13 novembre 2015. La porta venne ritrovata nel 2020 a Teramo e venne restituite alla Francia… da qui in poi non si ha nessuna notizia su dove sia finita (sono stata al Bataclan a gennaio 2022, ma della porta non c’era alcuna traccia).


Sulla scalinata 45 rue du Mont Cenis (zona Montmartre) c’era il topo “stappato” dalla bottiglia di champagne, ma oggi non è più visibile. Un disegno simile si trova sul muro di Chez Marianne in 2 Rue des Hospitalières Saint-Gervais, però non è stato rivendicato da Banksy.
Vicino a Pont de Grenelle, sulla pista ciclabile sulla riva della Senna c’era la coppia di ratti con ombrellino e vista sulla Tour Eiffel.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato vicino alla stazione metro Porte de la Chapelle, dove fino al 2017 ci fu il centro di prima accoglienza dei migranti, poi sgomberato tra mille polemiche, era comparsa una rivisitazione di Go Flock Yourself con una bambina di colore che cerca di coprire con la sua bomboletta spray una svastica, disegnandoci sopra dei pattern rosa. Purtroppo la versione parigina è stata vandalizzata poco dopo la sua comparsa.
Vicino alla Sorbonne, in rue Victor Cousin, dove si sono svolte diverse proteste studentesche contro le politiche del governo francese, un uomo ben vestito e con una sega nascosta dietro alla schiena, porge un osso al cane con la zampa amputata (probabilmente il suo stesso osso): una critica al capitalismo occidentale e alla manipolazione del potere che prima toglie e poi finge di dare. Anche in questo caso l’opera non è più visibile.


In Passage de la Main d’Or 11 vicino a Bastille c’era un topo con le orecchie di Minnie e la scritta Mai 1968. Il ratto è un omaggio all’artista francese Blek Le Rat i cui stencil hanno avuto una forte influenza su Banksy, mentre l’anno si riferisce alle rivolte del Maggio francese. Il numero 8 va a formare le orecchie di Minnie (il gadget più venduto a Disneyland Paris). Un altro ratto simile a questo, ma non uguale, si trova ancora vicino a place Maubert, in 35 Rue Maitre Albert e alcuni lo attribuiscono a Banksy, però non è mai stato rivendicato dall’account ufficiale dell’artista su Instagram.
La mia ricerca sulle tracce di Banksy nella capitale francese non ha portato grandi soddisfazioni, ma in compenso ho scoperto moltissimi capolavori di altri street artist. Il 13 arrondissement è il quartiere migliore dove ammirare la street art di grandi dimensioni, un museo a cielo aperto costellato di opere di artisti di fama internazionale. Per scoprire le opere di questo quartiere vai all’itinerario con mappa: La street art di Boulevard Vincent Auriol a Parigi (13 arrondissement).
Libri e documentari su Banksy
Sul tema Banksy sono stati pubblicati diversi libri e secondo il mio parere personale i migliori volumi per conoscere le sue opere e scoprire qualcosa di più sull’emblematico personaggio sono:
- Ma dov’è Banksy di Xavier Tapies, L’Ippocampo, 228 pagine, ed. 2020, prezzo 25 euro (libro fotografico sulle opere realizzate da Banksy)
- Banksy Captured vol. 1 di Steve Lazarides, Exhibitions International, 256 pagine, ed. 2020, 42 euro (il libro è in lingua inglese e raccoglie le foto degli esordi dell’artista, documentate dal suo ex agente Lazarides)
- Banksy. L’uomo oltre il muro di Will Ellsworth-Jones, L’Ippocampo, 320 pagine, ed. 2015 (attualmente è la miglior biografia su Banksy e la versione inglese è stata aggiornata di recente)
- Cercasi Banksy disperatamente di Xavier Tapies, L’Ippocampo, 144 pagine, ed. 2020, prezzo 12 euro (è un libro formato tascabile)
Se hai qualcosa da dire e vuoi essere ascoltato, allora devi indossare una maschera.
– Banksy –
Inoltre sul misterioso artista esistono diversi docufilm che puoi trovare su varie piattaforme televisive. I miei preferiti sono:
- L’arte della Ribellione di Elio Espana, uscito nel 2020. È il miglior documentario su come iniziò l’era dei graffiti e della street art nel Regno Unito e sul contesto storico-politico britannico vissuto da Banksy. In più, alcuni amici e collaboratori dell’artista svelano retroscena inediti.
- Banksy Most Wanted di Haley, Rouvier e Richard, uscito nel 2020. Se ti chiedi “Chi è Banksy?” questo è il documentario giusto per te: qui vengono svelati i nomi dei tre principali indiziati e vengono analizzate le tesi dei sostenitori di queste teorie. Nel docufilm si parla anche di mercanti d’arte che non si fanno scrupoli a togliere i capolavori di Banksy dai muri per poi rivenderli sul mercato nero dell’arte.
- Exit Through the Gift Shop narra la storia del bizzarro videomaker francese di Los Angeles, Thierry Guetta. La sua ossessione per la telecamera lo porta a documentare il lavoro degli street artist, tra cui Shepard Fairey, Invader e Banksy. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di un documentario sull’arte di strada, ma dopo gli scarsi risultati dimostrati da Thierry in veste di regista, Banksy decide di rielaborare il film. Alla fine ne esce la biografia di Thierry, che nel frattempo si è trasformato in Mr. Brainwash, uno stravagante artista diventato famoso in pochissimo tempo per le sue opere di pop e street-art.
- Banksy does New York di Chris Moukarbel documenta il progetto Better Out Than In che Banksy realizzò a New York nel 2013. Ogni giorno posizionava una sua opera o installazione nella Grande Mela, creando una vera caccia al tesoro per i suoi fan.
– STREET ART DA VEDERE A PARIGI –
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